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[OT] In un liceo ...
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... è più pericoloso:
Un professore nubbio che vuole insegnare gentoo
33%
 33%  [ 15 ]
Un laureato in informatica che insegna pascal in ambiente win98
66%
 66%  [ 30 ]
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cloc3
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PostPosted: Sat Apr 24, 2004 12:44 pm    Post subject: [OT] In un liceo ... Reply with quote

La scuola italiana è straordinaria perché noi ragioniamo così:

"Appurato che in certi settori mancano adeguate conoscenze, bisogna inventare lo stesso una didattica che prescinda da esse".

Purtroppo siamo un po' refrattari ad equilibrare la cosa con ragionamenti del tipo:

"In qualche caso, vale la pena di rimboccarsi le maniche per costruire le competenze mancanti".

Allora, sarebbe possibile rivolgersi a chi l'informatica la vive, per passione o per mestiere, chiedendo:

"Secondo voi, quali sono i contenuti o i principi che non dovrebbero mancare nell'insegnamento dell'informatica?"


Correttamente, non è stato un plebiscito.
A dimostrazione di quanto equilibrio sia diffuso tra gli utenti del forum.
Alla chiusura di questa (faceta) raccolta dati, ringrazio quanti hanno contribuito, soprattutto con i propri interventi e provo ad aggiungere in un post-replay una parola mia, nella speranza di alimentare ulteriormente un dibattito che mi sta molto a cuore.
Scusate se è un po' lunga. La legga chi ha tempo.

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vu vu vu
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Last edited by cloc3 on Sat May 01, 2004 11:08 am; edited 1 time in total
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hardskinone
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PostPosted: Sat Apr 24, 2004 1:07 pm    Post subject: Re: In un liceo ... Reply with quote

cloc3 wrote:

"Secondo voi, quali sono i contenuti o i principi che non dovrebbero mancare nell'insegnamento dell'informatica?"


-VALORI UMANI PRIMA DELLE TECNOLOGIE.
Ogni ?alfabetizzazione? tecnica è secondaria rispetto alla comprensione culturale dei valrori intrenseci offerti dalle risorse di formazione e di comunicazione. Le tecnologie sono e devono essere al servizio delle persone, della cultura e della società, mai viceversa.

-INESGNARE LE FUNZIONALITÀ, NON LE FUNZIONI.
Anche nella specificità dell'insegnamento tecnico la didattica è troppo spesso basata su un insegnamento ?a pappagallo? delle applicazioni senza capirne la natura e la funzionalità. Occorre rovesciare radicalmente questa propspettiva così che gli studenti comprendano i valori di funzionalità indipendentemente delle logiche apparenti (spesso bizzarre) delle specifiche applicazioni, sappiano adattarlo alle proprie esigenze e orientarsi quando avranno il desiderio, o la necessità, di usare soluzioni tecniche diverse.

-INSEGNARE (E PRATICARE) UN RUOLO ATTIVO.
E' troppo diffusa la tendenza ad accettare ?passivamente?, ciò che la tecnologia propone o ciò che viene offerto online. Con il rischio non solo di ?asservimento? culturale e tecnico ma anche di subire, senza neppure rendersene conto, ogni sorta di invadenza e manipolazione. Un compito essenziale della scuola, come ogni forma di educazione, è insegnare e praticare un ruolo attivo, di scelta e di proposta, così che ognuno sia in grado non solo di interpretare, ma anche di modificare e adattare i sistemi alle proprie esigenze.

-USARE L'OPENSOURCE COME CHIAVE DI VOLTA DIDATTICA.
Le soluzioni aperte (nella definizione più estesa del concetto) sono anche una piattaforma didattica per l'insegnamento e l'approfondimento di qualsiasi materia, che sia arte, letteratura, storia o filosofia, fisica o scienze, diritto o economia. L'informatica e la telematica non dovrebbero essere concepite come un settore didattico separato, ma come strumenti al servizio di tutte le discipline e di ogni forma di sviluppo cognitivo e culturale.

Preso da un vecchio Linux&Co. In quarto ITIS feci dei volantini che piazzai in sala professori qualche giorno prima del linux day. Con mio sommo piacere molti ci andarono proprio per quel volantino. Peccato che nella realta' cambio' molto poco perche' il preside *bip* era/e' praticamente un dipendente microsoft. Risultato: noi di elettronica studiavamo C, quelli del corso di informatica Visual Basic... :roll:
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doom.it
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PostPosted: Sat Apr 24, 2004 1:17 pm    Post subject: Reply with quote

Credo che insegnare i valori del software libero non come semplice insieme di strumenti tecnicamente più o meno validi, ma come principio di sviluppo possibile sarebbe importante, e prescinde dal fatto che un professore sappia usare o meno ambienti GNU/Linux.

Sulle specificità tecniche la cosa migliore è dare strumenti quanto più generali e che cotnemporaneamente diano la possibilità di imparare anzitutto la teoria sottostante l'uso pratico di un ambiente piuttosto che un altro, e poi nella pratica insegnare l'uso di ambienti e applicativi che siano quanto piu generici, standard e portabili, quindi C, SQL (non proporre Access se si parla di database), PHP etc.

Non credo che insegnare Pascal sia sensato nè per l'uso pratico, nè per la sua generalità nel capire la teoria se non a livello elementare(visto che manca di potenti strumenti che altri linguaggi di alto livello hanno da tempo), non credo che VB sia una buona scelta per il suo essere non-standard (utilizzabile solo su certe piattaforme e con certi applicativi di sviluppo).

Quindi in definitiva fa danno scegliere le cose sbagliate e pretendere che docenti spesso non aggiornati, e che comunque in quanto persone possono avere solo alcune conoscenze limitate, insegnino TUTTO su un mondo in continua evoluzione, e del quale riescono a imparare (per insegnare) solo gli strumenti piu facili / semplificati, rinunciando quindi alla centralità dell'insegnamento di CONTENUTI e di tecniche standard.
Come ho sempre sostenuto se un docente non conosce ambienti GNU/Linux (per esempio) ci si puo rivolgere al LUG locale per sopperire alla mancanza di competenze specifiche, e lasciare al professore la spiegazione della teoria sottostante i sistemi........
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solka
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PostPosted: Sat Apr 24, 2004 1:44 pm    Post subject: Reply with quote

Io sono nel liceo scientifico di Torino nel quale [a detta di molti] la preparazione matematica/scientifica è la migliore e frequento il corso con sperimentazione in Informatica [oltre che in Biologia]. Nella mia esperienza il computer nella scuola viene utilizzato soprattutto come supporto per l'ambito matematico, tale è la (poca) programmazione in pascal che mi hanno insegnato e tale l'utilizzo dei fogli di calcolo [Excel]. Questi gli unici due programmi usati "intensivamente".
Io da piccolino credevo che entrare in un liceo dove si facesse Informatica mi avrebbe permesso di studiare programmazione, qual è la struttura di un programma e via dicendo. Ovviamente mi sono ricreduto e ho compreso che ciò non posso che farlo individualmente o aspettare di frequentare l'Università.

Credo che l'insegnamento della filosofia open source e il conseguente utilizzo di applicativi di questo genere sarebbe un grande passo in avanti, forse troppo grande per essere realizzato...
Proprio perchè nel mio corso l'informatica è uno strumento della matematica, è molto più comodo avere un sistema semplice [Windows 2k] e degli applicativi che girino senza problemi piuttosto che un SO come Linux, senza dubbio versatile, ma con qualche necessità di conoscenza più profonda e non intuitiva per tutti gli studenti.

Mi sono sempre illuso che l'insegnamento del pascal servisse per la giusta infarinatura necessaria per capire la logica della programmazione, però ci si affida troppo ad un linguaggio ormai obsoleto.
L'apprendimento di linguaggi moderni o comunque di utilizzo comune sarebbe senza dubbio più interessante e utile e soprattutto creerebbe una sorta di "coscienza" informatica, di comprensione approfondita che eviterebbe molti problemi consueti agli "utonti" [vedi universo Microsoft: virus su virus].

Sintetizzando credo che le modifiche necessare siano:

  • il tipo di linguaggio insegnato
  • si dovrebbe uscire dall'ottica Microsoft e presentare come via anche quella dell'open source
  • l'insegnamento di come il computer può essere utile nel mondo di oggi, svincolandolo dall'idea media dei ragazzi liceali, computer = giochi, internet = download di programmi crackati / film

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PostPosted: Sat Apr 24, 2004 1:59 pm    Post subject: Re: In un liceo ... Reply with quote

cloc3 wrote:
"Secondo voi, quali sono i contenuti o i principi che non dovrebbero mancare nell'insegnamento dell'informatica?"


Passione, curiosità, libertà

Passione in ciò che si fa. Curiosità nei confronti di tutto ciò che ci circonda. Libertà di scegliere, sbagliare ed imparare.

Valori fondamentali per un docente, non solo informatico; valori che deve saper trasmettere e di conseguenza far assimilare ai propri studenti.

Fatti propri questi semplici valori tutto il resto viene come diretta conseguenza: non c'è competenza senza passione e curiosità, non c'è scelta consapevole, capacità di analisi e comprensione profonda senza libertà.
Imho non importa cosa si insegna, ma come.

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PostPosted: Sat Apr 24, 2004 2:07 pm    Post subject: Reply with quote

[quote="solka"]Io da piccolino credevo che entrare in un liceo dove si facesse Informatica mi avrebbe permesso di studiare programmazione, qual è la struttura di un programma e via dicendo. Ovviamente mi sono ricreduto e ho compreso che ciò non posso che farlo individualmente o aspettare di frequentare l'Università.[/code]

non credere che all'università le cose migliorino... ho visto gente passare esami di informatica al POLIMI senza avere ben chiara una cippa di programmazione... l'unica cosa che fa testo è la passione persona [purtroppo]

IMHO conta molto la volontà e l'interesse di un docente o di un tecnico di laboratorio...

Alla fine a cliccar son tutti buoni, no? Se gli utenti si trovano davanti ad un WindowMaker [ok, magari anche davanti a qualcosa di più simile a win] con giusto console x GCC e un editor, quello io credo sia un ambiente produttivo a livello scolastico...
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alexbr
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PostPosted: Sat Apr 24, 2004 2:44 pm    Post subject: Reply with quote

Premesso che sono d'accordo con quanto detto sopra, vorrei insistere su un aspetto "tecnico" che mi sembra importante:

al lieco credo che la gran parte di noi usino/abbiano usato il pascal: non e' affatto un linguaggio obsoleto!!!
adesso mi spiego: il pascal e' un linugaggio che e' in continua evoluzione, strutturalmente molto simile al c/c++, molto pratico per risolvere problemi semplici, ma anche molto versatile per costruire programmi complessi. ora e' ad oggetti, ha delle ottime librerie per lo studio della matematica (che e' poi l'utilizzo che si fa in un liceo), tra le quali la OpenGl, con metodi di accesso relativamente semplici. e' compilato, quindi e' molto potente per elaborare iterazioni abbastanza lunghe (molto presenti nei nostri esperimenti con il linguaggio di programmazione) e, soprattutto, e' conosciuto ed apprezzato dai professori. tutto ovviamente IMHO, comunque per farvi un'idea di cos'e' il pascal adesso andate su http://freepascal.org :wink:

io ho battuto molto personalmente su questa strada: dopo mesi di pressioni ho convinto i prof che insegnano inf. alla mia scuola a provare questo pascal... ho ottenuto che: ora possono insegnare l'accesso alla grafica con funzioni molto simili a prima, ma supportando le nuove capacità delle schede video e la compilazione per windows a 32 bit, certi passaggi che facciamo adesso in programmazione possono essere facilitati da funzionalità aggiuntive (come la possibilità di passare array senza dichiarare un tipo) e se vorremo studiare funzioni tridimensionali potremmo sempre ricorrere alle opengl. magari i vantaggi che ho raggiunto non sono ancora totali, quindi se ne potrebbero scoprire degli altri.

tutto questo non per fare un'ennesima crociata sui linguaggi di programmazione, ma per dire che una rivoluzione nella scuola deve anche e soprattutto da noi :wink:

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Sparker
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PostPosted: Sat Apr 24, 2004 4:49 pm    Post subject: Reply with quote

Mai iniziare con VisualBasic o Access. Accecano la mente.

Insegnare solo gli standard. Se si vuole uscire dagli standard si deve sapere cosa si sta facendo. (e con standard non intendo MSWord ma, ad esempio, il C OSI)
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solka
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PostPosted: Sat Apr 24, 2004 5:00 pm    Post subject: Reply with quote

alexbr wrote:
<cut>


Mi cospargo di cenere il capo e chiedo venia per aver definito obsoleto pascal, non sapevo ci fosse questo progetto... :)
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tolipth
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PostPosted: Sat Apr 24, 2004 5:25 pm    Post subject: Reply with quote

[quote="alexbr"]
adesso mi spiego: il pascal e' un linugaggio che e' in continua evoluzione, strutturalmente molto simile al c/c++, molto pratico per risolvere problemi semplici, ma anche molto versatile per costruire programmi complessi. ora e' ad oggetti, ha delle ottime librerie per lo studio della matematica (che e' poi l'utilizzo che si fa in un liceo)
/quote]

Inoltre, con il pascal si acquisiscono alcune buone abitudini che in linguaggi meno ordinati (fortran :D ) possono tornare utili, ed e' + semplice del C. Forse solo ora, con il python, si ha un'alternativa

Comunque proprio la scuola dovrebbe spingere l' opensource visto i pregi:

-> gratis
-> formati standard (cosa che viene sottovalutata anche all'università)
-> possibilita' di studiare il codice


(Il tutto IMHO)
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iDarbert
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PostPosted: Sat Apr 24, 2004 5:45 pm    Post subject: Reply with quote

Beh, forse la società attuale non è ancora pronta a considerare la tecnologia come una forma di espressione e di pensiero, ma solo come uno strumento.

Basti pensare come generalmente si tenda a considerare i computer attrezzi complicati e pieni di problemi o strumenti indispensabili per ottenere un lavoro o ancora peggio porte per un mondo ostile (Computer = internet = Chat = Incontri con assassini).

Questo per non parlare del fatto che il 95% degli utenti ignora la presenza di sistemi e programmi alternativi a quelli che conosciamo fin troppo bene se non su piattaforme più "lontane" (Mac).

Per quanto riguarda il settore dell'educazione vi porto un disastroso aneddoto; durante il consiglio di classe del mese scorso uno dei genitori ha inutilmente proposto il possibile utilizzo di Linux all'interno dei laboratori (dato che l'unica attività svolta è quella matematica e la programmazione Pascal).
Il genitore è stato letteralmente interrotto dal nostro "erudito" assistente/insegnante di laboratorio che ha conferito, deciso e senza neanche considerare la possibilità di far andare un sistema operativo dverso da Windows 95, che prima di installare "dell'altro software" occorrerebbe ottenere "nuove attrezzature".
Come se non fosse abbastanza, il giorno dopo io e il mio compagno (anche lui devoto al pinguino) siamo stati letteralmente assaliti dai nostri ottusi compagni, i quali non hanno la più pallida idea di che cosa sia linux o l'open source (che però sono decisi a combattere, per arrecare il maggior fastidio possibile a noi due), che deridevano il disperato tentativo del genitore di aprire gli occhi al personale.
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hardskinone
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PostPosted: Sat Apr 24, 2004 6:26 pm    Post subject: Reply with quote

iDarbert wrote:
Il genitore è stato letteralmente interrotto dal nostro "erudito" assistente/insegnante di laboratorio che ha conferito, deciso e senza neanche considerare la possibilità di far andare un sistema operativo dverso da Windows 95, che prima di installare "dell'altro software" occorrerebbe ottenere "nuove attrezzature".


Perfavore, stendiamo un velo pietoso sui "tecnici" di laboratorio. Uno solo di loro basterebbe per fare una stagione intera di Zelig e ne avanzerebbe per un libro.
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iDarbert
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PostPosted: Sat Apr 24, 2004 7:08 pm    Post subject: Reply with quote

Solo che più che ridere a me fan piangere... :P
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lan
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PostPosted: Sun Apr 25, 2004 6:57 am    Post subject: ... Reply with quote

io frequesnto un liceo scientifico tecnologico (3 ore di informatica alla settimana) da me insegnano il C /C++ con Boroland il livello del mio proffe in quanto di informatica è molto basso... e di Unix non me ho mai sentito parlare in Classe.. una sua affermazione è stata: il C è un linguaggio indeato da MS (in quel momento mi ha investito un tir)

cmq nella scuola italiana l'ingoranza informatica REGNA sovrana

Ciuaz
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iDarbert
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PostPosted: Sun Apr 25, 2004 7:50 am    Post subject: Re: ... Reply with quote

lan wrote:
una sua affermazione è stata: il C è un linguaggio indeato da MS (in quel momento mi ha investito un tir)


Spaventoso 8O
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Detronizator
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PostPosted: Sun Apr 25, 2004 4:23 pm    Post subject: Re: ... Reply with quote

iDarbert wrote:
lan wrote:
una sua affermazione è stata: il C è un linguaggio indeato da MS (in quel momento mi ha investito un tir)


Spaventoso 8O

Questo da un sentore di quello che può essere la preparazione informatica "reale" di chi spesso é chiamato a fare da "rappezzo" nelle lacune dei programmi di studio, a qualunque livello ci si pone.

Mi trovo d'accordo con un pensiero espresso qualche riga sopra: l'unica cosa che va insegnata nell'informatica sono gli standard, ma quelli REALI, non quelli imposti/risultanti. Tutte le volte che un qualcosa é stato così usato da divenire "standard de facto", é stata, appunto, standardizzata (ora mi viene in mente EcmaScript... ma ce ne sono miliardi).

Il punto é che si fanno corsi di formazione, preparazione, aggiornamento anche nelle scuole, non per insegnare da cosa deriva questa vastissima materia, ma per insegnare a usare Word,Excel e compagnia bella.

Sono scenari molto tristi... meno male che esiste un modo per uscire da questo tunnel!!! E fuori si che ci si annoia! ;-) (Caparezza Rulez)
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PostPosted: Sun Apr 25, 2004 6:54 pm    Post subject: Reply with quote

Un altro appunto.
Nelle scuole bisognerebbe trasmettere "cultura" o in senso piu lato "conoscenza".
Nel mondo del free software, l'informatica è un insieme di CONOSCENZE, che circolarno, si diffondono, si studiano, si migliorano.
Nel mondo del software commerciale l'informatica è un insieme di PRODOTTI che vanno venduti, sponsorizzati, pubblicizzati.

E' chiaro quindi il grosso dilemma delle scuole, da un lato la logica rende ovvio che il freesoftware sia lo strumento per diffondere una CULTURA informatica, ma d'altro canto con "l'autonomia", e i presidi Businessmen è chiaro come facciano troppa gola i $$$ che spesso le aziende sono pronte a mettere nelle scuole (regalando software, facendo formazione ai docenti etc), permettendo cosi alle scuole di diffondere PRODOTTI e non cultura...

E' a mio avviso un problema molto grave quello del marketing delle scuole, che è di proporzioni drammatiche negli USA, e che vedo purtroppo come crescente anche nel nostro sistema... A proposito consiglio di leggersi il capitolo "No Space" del libro No Logo. (Non credo che il free software abbia a che vedere con i movimenti no global) solo che quel capitolo secondo me spiega bene la commercializzazione delle scuole, a mio avviso un problema gravissimo, visto che proprio le scuole dovrebbero darci gli strumenti critici per analizzare e capire criticamente la realtà che ci circonda, sia essa informatica o meno.
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PostPosted: Sun Apr 25, 2004 7:11 pm    Post subject: Reply with quote

Io ho votato come più pericoloso un professore niubbo che insegna gentoo :oops:

Io credo che in un liceo, le cose da studiare e da imparare siano ben altro che i codoci sorgenti e i linguaggi di programmazione dell'ultima generazione. Un pascal + un windows 98 vanno più che bene per gettare le basi dell'informatica, basi che si aggiornerano e si svilupperanno all'università o a casa da autodidatta.

In realtà la lezione di informatica di un liceo non deve essere una sorta di introduzione alla facoltà di informatica, ma semplicemente un'applicazione della matematica e/o uno stimolo alla curiosità e un invito ad applicare la fantasia per creare applicazioni, presentazioni, siti web, filmati etc... informatica != programmazione.

Credo che, per un liceo, la parte più interessante dell'OpenSource non sia tanto Linux da installare e usare in laboratorio (con quali conoscenze poi? non riescono a finire i programmi di storia e si possono permettere di perdere ore a insegnare ad usare console e permessi? :)) ma soprattutto la sua filosofia. Ovviamente chiedere di inserire la filosofia OpenSource nel programma di filosofia sarebbe in po' eccessivo, ma ho avuto un professore che sarebbe stato il tipo giusto da accennarlo (o almeno parlarne in modo informale).
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PostPosted: Sun Apr 25, 2004 7:20 pm    Post subject: Reply with quote

1. per poter mostrare in pratica quanto si studia in teoria, servono strumenti ortogonali e disaccoppiati (esempio ifconfig contro proprietà della connessione di windows)

2. per poter trasmettere dei contenuti, anche pratici, che siano utilizzabili in "larghezza" (con tanti ambienti diversi) che in "profondità" (al passare degli anni e delle release), bisogna insegnare a usare strumenti standard

3. il software libero costituisce conoscenza e cultura dell'umanità, in quanto è possibile studiarlo, rifletterci, analizzarlo, rielaborarlo, condividerlo. ciò non è vero per il software proprietario, che non puo essere compreso, analizzato, rielaborato nè condiviso. La scuola deve diffondere cultura e conoscenza.

Sommando questi 3 punti a me pare chiaro come il software libero dovrebbe essere adottato come strumento privilegiato nelle scuole.
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PostPosted: Sun Apr 25, 2004 7:21 pm    Post subject: Reply with quote

Fra l'altro sottolinerei come io ho usato il termine Software Libero, perchè credo sia l'accezione giusta, che evidenzia i motivi per i quali andrebbe utilizzato nelle scuole, che prescindono completamente considerazioni tecniche.
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PostPosted: Sun Apr 25, 2004 8:12 pm    Post subject: Reply with quote

doom.it wrote:
1. per poter mostrare in pratica quanto si studia in teoria, servono strumenti ortogonali e disaccoppiati (esempio ifconfig contro proprietà della connessione di windows)


sono d'accordo, ma io non credo che in un liceo si studino gli indirizzi ip. Io per "strumento informatico" ti posso citare mathcad, delphi, cabri, interactive physics, ed altri che non ricordo. Con questi applichi ciò che studi (cioè analisi matematica, geometria e fisica). Se poi per liceo intendi "scuola media superiore" e includi così amche gli istituti tecnici, tutto il mio discorso non è più valido. Io ho letto liceo lassù nel titolo, quindi credo si stia parlando di licei scientifici e classici.

Quote:
3. il software libero costituisce conoscenza e cultura dell'umanità, in quanto è possibile studiarlo, rifletterci, analizzarlo, rielaborarlo, condividerlo. ciò non è vero per il software proprietario, che non puo essere compreso, analizzato, rielaborato nè condiviso. La scuola deve diffondere cultura e conoscenza.


Ribadisco che sarebbe portare conoscenza inutile: ragazzi di 17 anni non si metterebbero mai a studiare e modificare il codice sorgente della distribuzione installata in laboratorio con 3 ore di informatica alla settimana.

Sono d'accordo anche io al portare linux nei laboratori delle scuole italiane, ma solo per una vilissima questione di costi.

Tutte le altre "fantasie" e speranze si infrangono contro la probabilissima risposta di un tecnico che si trovi a dover passare da windows a linux su una 20ina o più di computer: "non ci penso neanche".

Io (colpevole questo thread) sto fantasticando un po' (complici i bei ricordi del liceo) a come imposterei un laboratorio d'informatica, quali programmi, quali servizi, quali window manager...

Voi come fareste?
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doom.it
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PostPosted: Sun Apr 25, 2004 10:19 pm    Post subject: Reply with quote

anzitutto io provengo da un liceo scientifico tecnologico dove ho imparato TCP/IP, architettura dei calcolatori elettronici, database relazionali, teoria dell'informazione di shannon, cenni di segnali etc...

Quindi il mio punto 1 e 2 si riferiscono all'insegnamento dell' INFORMATICA non di calcolo numerico, matriciale, analisi o qual-che-sia con strumenti informatici.

Resta valido il punto 3. La leggibililità / modificabilità del codice puo non interessare agli studenti, ovviamente, ma il software libero costituisce per sua natura una parte della conoscenza / cultura dell'umanità, appunto per le caratteristiche che elencavo prima, mentre il software proprietario non lo si puo definire tale, visto che è solo un prodotto. In questo senso vale il mio punto 3, cioe che la scuola non deve fornire addestramento all'uso di prodotti, ma trasmettere e diffondere conoscenza/cultura...

Se mi parli di quale ambiente conviene adottare per permettere di usare alcuni tool per scopi specifici, e comunque diversi dallo studio dell' INFORMATICA, allora tutto dipende da quali sono questi tool, a mio avviso... Cioe potendo scegliere un tool per il calcolo matriciale secondo me si potrebbe prediligere SCILAB a MATLAB, appunto perchè è Free as in freedom, e comunque si basa su principi generali applicabili direttamente anche ad altri ambienti, appunto come matlab.
Se poi proprio serve didatticamente per l'insegnamento di una materia un certo tool che è solo propietario e gira solo su windows, va benissimo che si usi, visto che lo scopo della materia non è insegnare a usare quello strumento, ma a capire il concetto che lo strumento serve solo ad apprendere meglio....
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PostPosted: Sat May 01, 2004 11:24 am    Post subject: Reply with quote

Tra gli interventi fin qui esposti, credo che un ottimo punto di partenza per la discussione sia quello contenuto nel post replay di Geps, che giustifica l'uso dei software proprietari in base alla disequazione:
Geps wrote:
informatica != programmazione

Se l'informatica possiede finalità trasversali, legate all'uso di un particolare software, come imparare la matematica con il foglio Excel, ben venga Windows con tutti i suoi antivirus.
Entro certi limiti, sono daccordo: il bisogno primario è quello di costruire un canale di comunicazione con gli studenti, che sono lontani dai virtuosismi diffusi negli ambienti informatici. Ma in questo modo si rinuncia totalmente a parlare di informatica come disciplina autonoma.

Mi spiego con due esempi.

Nella mia scuola esiste un'aula di informatica seria dal 1998. Fino a tutto il 2002 gli studenti hanno acceduto al sistema operativo cliccando indifferentemente i pulsanti "annulla" o "ok" sul display manager di Win98, del tutto ignari del diverso tipo di login che andavano attivando. Da qualche tempo insegno a creare un'account e una propria cartella personale. Successivamente, insegno anche a violare la password dei compagni e a ficcanasare tra i dati altrui con banali tecniche di navigazione (si, browsing, quella splendida parola inglese soppiantata dalla sigla IE). Non è affatto un gioco di hacking. Qui si crea la consapevolezza nell'uso informatico dei concetti di identità e proprietà, che costituiscono valori civici primari.

Un secondo esempio viene dalla riflessione sui nomi dei file. Come si può, in Windows, rendere evidenti le estensioni dei file, e qual è il loro significato? Per farlo bisogna navigare in un dedalo inestricabile di finestre di dialogo. Alla fine, però, puoi mettere in chiaro il rapporto tra SO ed applicazioni. Poi rimane ancora un dubbio... Qual è la differenza tra un .doc di M$ e un .doc di OpenOffice? Aprili con BloccoNote e lo saprai.

Insomma, sono stufo. Voglio insegnare l'informatica come tale. Pazienza se il tempo disponibile non oltrepassa 1 ora alla settimana, ma proprio per questo non si dovrebbe concedere il lusso di sprecare il giornoelementari. sui fogli di calcolo.

Allora mi chiedo se sia possibile concepire progetti coesi per costruire una cultura corretta e consapevole. Il dramma è che comunque, per far questo, è necessaria una capacità specifica che è quasi del tutto assente. Per questo ho provato a lanciare la discussione in un ambiente tecnico, da cui raccogliere idee e suggerimenti. Quello che servirebbe è un insieme abbastanza ampio di suggerimenti o idee elementari, che solo da un tecnico possono provenire. Ad esempio, per parlare di servizi, sarebbe utile digitare localhost:631 nella barra degli indirizzi di un browser, oppure, per parlare in qualche modo di hardware, si può insegnare date ed hwclock, oppure fare cat /dev/fd0 >> pippo.img ...

Insomma, gli ambienti tecnici possiedono una cultura pratica che merita di essere maggiormente diffusa, superando quel senso di inferiorità psicologica molto italiana rispetto alla cultura generale (quella che ferma i programmi di matematica alla trigonometria nei Licei Classici). Invece la tecnologia è una forma espressiva caratterizzante della società occidentale della quale essere profondamente orgogliosi.

Spero dunque che questo topic possa riapparire ogni tanto nelle prime pagine del forum, per essere arricchito con altri suggerimenti ed idee originali.
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